sabato 7 gennaio 2012
LA CINA E IL QUARTIERE DELLE DONNE
Qualche anno fa la Cina iniziava la costruzione del suo primo villaggio delle donne, un quartiere in cui si dice che le donne comandano e gli uomini subiscono, ecco quanto scritto all'ingresso di Longshuihu: "Le donne decidono e gli uomini obbediscono". Questa cittadina sorge nella zona del Sichuan a sud della Cina, sono stati finanziati circa 20-25 milioni di euro per la realizzazione di immobili, istituzioni ed infrastrutture dove il potere è nelle mani delle donne.
Una trovata piuttosto bizzarra e paradossale se si pensa al comportamento della Cina nell'ambito del rispetto dei diritti umani. Il grande colosso è una potenza economica mondiale ma, lascia a desiderare sul piano dei diritti fondamentali, ancor più per i diritti delle donne.
I vertici del Partito Comunista sostengono che l'iniziativa è un omaggio "all'altra metà del cielo". Dobbiamo ricordare come l'altra metà del cielo, ovvero le donne, è stata strumentalizzata? A partire dagli anni '50 il regime, propulsore della Rivoluzione culturale, ha ribadito l'uguaglianza tra i sessi, ed in nome di tale parità, le donne si sono trovate di colpo a svolgere mansioni molto faticose, come lavorare nelle miniere o negli altiforni. Si è verificata una completa "appropriazione" del corpo femminile da parte del governo. E ancora cosa dire della politica del "figlio unico per famiglia", dell'infanticidio delle bambine e dell'aborto selettivo? Tutte pratiche adottate contro le donne: ieri vittime, oggi al potere.
La nascita di Longshuihu può considerarsi un' inversione di marcia condotta dal paese o è soltanto una trovata pubblicitaria per attirare turisti?
cloki-inRosa
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