Georg Simmel (1858-1918) e' stato un sociologo tedesco che, oltre alle classiche tematiche sociologiche relative al mutamento, si è soffermato su fenomeni che impregnano la realtà, come la moda.
Per Simmel la società corrisponde ad un insieme di elementi che vivono in stretta reciprocità tra loro, uno di questi e' la moda. Lo studioso trae spunto dall'eccentricità e dalla ricerca ossessiva di segni distintivi che, spingeva gli esponenti dei ceti più colti delle metropoli a costruirsi una "personalità" tendente a svuotarsi di senso. "Il saggio sulla moda" e' del 1905: la moda implica distinzione ed imitazione,ovvero esprime l'esigenza di differenziarsi ma, anche, il bisogno di rispecchiarsi in una classe sociale in fatto di stile.
La moda e' paradossale: in essa si compenetrano autonomia ed obbedienza, inoltre, si evidenziano anche caducità e transitorietà.
Credo che la moda sia singolarità, diversità ma senza mai eccedere, senza mai oltrepassare la soglia della volgarità e della "eccentrica eccentricità"!
Vi lascio con alcune righe di Simmel:
" [...] la moda, con il suo gioco fra la tendenza a una generale diffusione e l'annientamento del suo senso che questa diffusione comporterebbe, ha il fascino dell'inizio e della fine insieme, il fascino della novità e nello stesso tempo quello della caducità. Il suo problema non e' essere o non essere: la moda e' contemporaneamente essere e non essere, essa e' stata sempre sullo spartiacque di passato e futuro e ci da, finché e' in voga, una così forte sensazione del presente come pochi fenomeni riescono a darci".
E voi, invece, cosa ne pensate della moda? Quanto e' attuale il pensiero di Simmel?
Ciao a tutti
clokinRosa
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